Formazione iniziale
«La formazione permanente e iniziale è la chiave che ci apre al presente con passione e a un futuro di speranza e di conseguenza a una vita religiosa significativa»
Fr. José Rodríguez Carballo
Equipe formativa
Le responsabili e le maestre di formazione delle Congregazioni che partecipano ogni anno ai cammini diventano parte dell’equipe formativa degli stessi percorsi USMI. Nello scambio, durante l’anno, di idee, pensieri, problematiche, necessità nascono proposte mirate perché ogni incontro possa essere il più personalizzato possibile e possa offrire alla giovane la chiave per una crescita umana e spirituale. Le proposte vogliono innanzitutto favorire gli elementi indispensabili per un’adeguata educazione/formazione che renda possibile la lettura della propria vita e della propria storia con gli occhi della fede: l’incontro con la Parola, i tempi di silenzio, il confronto in piccoli gruppi internazionali e multiculturali, la fraternità, piccoli laboratori in cui incoraggiare e sostenere la capacità di collaborare in un progetto comune e di procedere insieme fino a raggiungere lo stesso obiettivo.
Riferimento per l’Equipe formativa
Suor Stefania Peri
Suore Adoratrici del SS. Sacramento - Via Galileo Galilei, 18 26027 Rivolta D'Adda (CR)
3240464625
suorstefania@suoreadoratrici.it
“Dalla formazione che riceviamo o diamo dipende il presente e il futuro della nostra vita e della nostra missione. La formazione è la chiave che ci apre la porta a una vita e missione significative. Senza una formazione adeguata alle esigenze di oggi, il rischio di ripeterci, di fermarci e di perdere il senso di ciò che siamo e di ciò che facciamo è più di una semplice ipotesi di lavoro“.
È così che Fr. José Rodríguez Carballo, alla 77a Assemblea UISG, ha introdotto il suo intervento ed è così che ci piace presentare il nostro cammino USMI per le giovani in formazione iniziale.
La chiave è un simbolo molto evocativo, la chiave dà il potere di varcare una soglia, di aprire qualcosa di inviolabile, porte, cancelli, scrigni, lucchetti e serrature in generale, è anche simbolo di libertà, di scoperta e di conoscenza. Al giorno d’oggi forse, è più facile parlare di “password”, ovvero di “chiave di accesso” per intendere quella parola capace di far accedere in modo esclusivo a una risorsa significativa.
Nella formazione iniziale si tratta di accedere all’essenziale della nostra vita consacrata. Oggi più che mai ci si impone di tornare al cuore stesso della nostra scelta cristiana e religiosa, senza perderci in cose secondarie, pertanto, il gran lavoro di fronte al quale si trova la vita religiosa e in particolare l’ambito della formazione, consiste in questo: identificare gli elementi irrinunciabili di questo progetto di vita. Nella ricerca degli elementi irrinunciabili, la formazione consiste fondamentalmente nel lasciarsi trasformare e configurare a immagine del Maestro, nel lasciare che lo Spirito ci vada con-formando a Lui…. Ciò comporta, tanto nella formazione permanente quanto in quella iniziale, simultaneamente una formazione profondamente umana ed evangelicamente esigente a partire dalla vita di ogni giorno: la gioia, la stanchezza e il dolore, i successi e i fallimenti sono luoghi privilegiati che il Signore ci offre per trasformare la nostra vita. Nella formazione non si possono sdegnare le mediazioni più ordinarie in cui il Signore può manifestarsi.
Una prima chiave importante da consegnare alla giovane in cammino è dunque quella in grado di aprire il cuore e lo sguardo a riconoscere l’esperienza di Dio, così da sviluppare la capacità e la sensibilità per captare il linguaggio di Dio, sentire la Sua presenza e il Suo lavoro amoroso nella vita quotidiana. L’esperienza di Dio, più di qualsiasi altra, forgia la propria esistenza, perché la trasforma in “icona” del Signore.
Vita fraterna
Fondamentale e irrinunciabile per la formazione è anche la chiave della vita fraterna. I modi di vivere la vita fraterna cambiano secondo il carisma, possono essere secondari i modelli sociologici di comunità religiosa, le forme di organizzazione e i ritmi comunitari, però l’essenziale rimane: la vita fraterna mostra al mondo in cosa consiste l’amore cristiano; la vita fraterna è, di fatto, uno dei segni più forti dell’amore dell’Eterno.
Saper convivere e crescere con “l’altro”, con “il diverso” già dall’inizio della vita consacrata è una possibilità grande di formazione.
Comunicazione interpersonale
Molto importante è anche la comunicazione interpersonale. Essa è il primo passo per progredire nella costruzione di un’autentica vita fraterna. Essa deve avvenire a tre livelli: ciò che uno fa, ciò che uno pensa e ciò che uno sente. Perciò, la comunicazione è più di un semplice interscambio di idee o di notizie. Una comunicazione qualitativamente profonda costituisce un momento d’incontro tra persone. Comunicare significa entrare in relazione diretta con “un altro” che posso chiamare definitivamente “tu”.
«Malgrado i molti mezzi di comunicazione di cui dispongono i religiosi – afferma Fr Carballo– ho l’impressione che oggi si è penalizzata molto la comunicazione interpersonale. Incontriamo sempre più degli interconnessi e meno persone che comunicano, sempre più comunità e tuttavia siamo sempre più soli”.
Le giovani ai primi passi nella vita religiosa al giorno d’oggi sono sempre più “figlie uniche”, fare un percorso insieme diventa così l’occasione per crescere nel confronto, nella condivisione e nella interdipendenza, significa dare loro la possibilità soprattutto di sperimentare e accedere in cordata, oltre la soglia, ad un futuro di autenticità e testimonianza.
Solo così la vita religiosa sarà profetica.